Edificata per voto della comunità gardonese dopo la peste del 1630, sorge in uno degli angoli più suggestivi dell’antico centro storico.
La sua fabbrica si completa nel 1706 con l’erezione del campanile.
La facciata dell’edificio sacro è caratterizzata da un protiro sporgente con frontone triangolare. L’ingresso laterale – oggi non più praticabile – è preceduto da un portichetto stretto e alto, formato da due colonnine corinzie, in marmo nero, venato, sulle quali poggia un elegante arco a tutto sesto.
L’aula presenta una sola navata. La pianta a croce latina è determinata da due piccole cappelle che si aprono all’altezza del presbiterio, dominato dal magnifico altare maggiore – con palliotto intarsiato di finissimi marmi policromi – datato 1756. Notevolissimo anche l’altare posato nella cappellina di S. Gaetano – a metà dell’unica navata. Il manufatto datato 1767 – è arricchito da un palliotto in marmi policromi, nei quali predominano il nero del Belgio ed il rosso veronese.
L’oratorio votivo ospita affreschi di Pietro Scalvini(1718 c. - 1792 c.) nei peducci e nella cupola del presbiterio e nei medaglioni che ornano la volta delle cappelle laterali.
I medaglioni a fresco della navata sono dipinti – nel 1919 – da Giuseppe Trainini (1872 - 1940).
Sull’altare maggiore è collocata una pala di Francesco Paglia (1637 - 1714), con S. Carlo che contempla la Sacra Famiglia, affiancata da Caterina di Alessandria.
Alle pareti: tele di Enea Salmeggia (1565 c. - 1626), Bernardino Podavini (1728 - 1798), copie di opere del Moretto ed altri dipinti dovuti ad ignoti maestri bresciani.
Sulla cantoria – in controfacciata – un organo Cadei, strumento “storico” datato 1752.