Costruita dopo la peste del 1575-76 per voto della comunità gardonese e intitolata al grande taumaturgo di origine francese, la chiesetta – sorta sul colle omonimo – ospita dal 1768 e fino agli anni Quaranta del Novecento – un antico, seicentesco affresco raffigurante la Divina Maternità di Maria e, dal sec. XVIII, è pertanto dedicata anche alla Vergine, invocata localmente con il titolo di Madonna del Popolo. L’interno presenta una sola, larga navata.
Ai lati del presbiterio – dominato da un altare in stile barocco, ricco di marmi policromi, databile agli anni Settanta del Settecento – sono state aperte, tra il 1834 e il 1837, due piccole cappelle. Il portichetto antistante la facciata è completato nel 1838.
L’attuale sagrato – al quale si accede per una scalea che si sdoppia in due rampe – è costruito nel 1947. Nel medesimo anno all’antico affresco – perduto nel tentativo di riportarlo su tela – si sostituisce l’attuale immagine della Madonna con il Bambino, opera del bresciano Pietro Galanti (1885 - 1973), collocata al centro della monumentale soasa.
Questo antico oratorio votivo – divenuto anche santuario mariano caro alla pietà popolare di molte generazioni – custodisce affreschi e stucchi dovuti a Giuseppe Trainini (1872 - 1940) e a Giuseppe Mozzoni (1887 - 1978).